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Numero
13 - Settembre 2005 |
Indubbiamente,
indiscutibilmente, guardando il crinale da Febbio il panorama sta
cambiando. E tanta paura ci può fare adesso mentre le macchine aprono
nuovi percorsi e nuovi sentieri paralleli dove prima c'era solo erba.
Questo inverno e le prossime stagioni, ad occhio abituato, a macchine
ferme, certi scorci faranno meno male ma adesso, a cuore aperto, nel mezzo
dell'operazione di ristrutturazione, il gigante sembra ferito gravemente.
Il cantiere della nuova triposto è attivo, gli alberi tagliati, le gabbie
armate e il calcestruzzo pronto al getto. E' innegabile che tanto lavoro,
tanta distruzione, tanta speranza non passi inosservata nè da chi abita a
pochi passi, nè a da chi risiede lontano ma ha un pezzo di sè aggrappato
a quegli alberi. Così, mentre a Febbio gli operai tagliano, piegano,
gettano, scavano, saldano, in internet, nell'altro Crinale, si dibatte fra
ambiente e sviluppo sostenibile, danno e cura, lotta e inquinamento. Se ne
parla qui (clicca)
in una discussione nata per celebrare l'addio di una vecchia compare, una
Resca che ne ha vista di gente transitare sotto, " di incontri
sopra la pista, saluti sfuggiti appesi ad un filo" e che si è
lentamente trasformata in una discussione seria e argomentata con tanto di
fotografie. Non per amore della polemica, non per distinzione fra chi vive
sulla pelle alcune difficoltà e chi gode solo degli aspetti
"ludici" della montagna, ma per amore di quella montagna stessa
chè se non ce ne fregasse niente non staremmo nemmeno qui a cercare di
capire cosa sta succedendo. Si sta aprendo un altro nuovo ciclo fra le
pendici del Cusna. E tutti siamo qui in attesa di vedere chiuso il
cantiere, sgomberate le macchine e fiutare il futuro che ci aspetta.
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Tony Giger |
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