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L'editoriale del Crinale - N°12
 PERCORSO: Home/Editoriale/Numero 12 - Luglio 2004 - Speciale Alba Sul Cusna  

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Numero 12 - Luglio 2005 - Speciale Alba Sul Cusna
Notte tra i monti, per tetto un cielo dal tremulo pulsare di stelle
per letto un intreccio di fili d'erba e di caduche foglie.

Per il Crinale l'Alba sul Cusna rappresenta la simbolica chiusura della stagione e l'inizio della nuova. Non è importante se Agosto sarà gravido di imprese e il vero periodo di stanca va da Ottobre alle prime nevicate. L'Alba è un po' come la vecchia della notte di Capodanno, è assistere al tramonto di un periodo entusiasmante e all'alba di nuovi giorni da vivere insieme. Un simbolo, oltre a tutto il divertimento che porta. Quello che più incuriosisce è il fascino e anche la seduzione che l'evento ha sulla gente "comune". Andare a passare la notte a 2000 metri con attraversata in notturna, magari ubriachi, magari poco allenati, teoricamente sarebbe una proposta bislacca. Eppure una notte così può fare (ed effettivamente fa) molta più gola che una "normale" gita in montagna. Perchè si sa, la notte trasforma, non è più la montagna faticosa dei malati d'altura; degli squilibrati in precario equilibrio appesi ad una fune, un chiodo e l'aria; dei camminatori fra terra, acqua e gelo che "se non si fa fatica non è esperienza"; dei coraggiosi che "più ripido è, meglio è" (massima pendenza!!!) soprattutto se c'è la polvere; di quelli che la cima la devono conquistare alla vecchia maniera, scoprire se stessi e poi tornare fra i comuni mortali. No...

Di notte la montagna è guardarsi intorno e scoprire che si vede lontano, molto lontano; che la terra è nera e il cielo blu scuro; che le stelle brillano di tanti, molti colori; che la gente lontana è puntini luminosi di fiaccole, lampadine, focolari, fanali; che l'erba è verde anche se c'è buio; che la luna illumina; che l'acqua scorre lo stesso e "ciocca 'n aria da far paura". Di notte la montagna riposa, la calpesti con più rispetto, con quel rispetto che non sempre la natura ha. Perchè la natura, in una montagna, in una cascata, nell'onda contro gli scogli, nel manto di neve intonsa, nel vento che sa di salmastro, nelle foglie che cadono, nelle api che ronzano e nei capodogli che soffiano... è il più grande spettacolo del mondo.

Tony Giger

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