Notte
tra i monti, per tetto un cielo dal tremulo pulsare di stelle
per letto un intreccio di fili d'erba e di caduche foglie.
Per il Crinale l'Alba sul Cusna rappresenta la simbolica chiusura della
stagione e l'inizio della nuova. Non è importante se Agosto sarà gravido
di imprese e il vero periodo di stanca va da Ottobre alle prime nevicate.
L'Alba è un po' come la vecchia della notte di Capodanno, è assistere al
tramonto di un periodo entusiasmante e all'alba di nuovi giorni da vivere
insieme. Un simbolo, oltre a tutto il divertimento che porta. Quello che
più incuriosisce è il fascino e anche la seduzione che l'evento ha sulla
gente "comune". Andare a passare la notte a 2000 metri con
attraversata in notturna, magari ubriachi, magari poco allenati,
teoricamente sarebbe una proposta bislacca. Eppure una notte così può
fare (ed effettivamente fa) molta più gola che una "normale"
gita in montagna. Perchè si sa, la notte trasforma, non è più la
montagna faticosa dei malati d'altura; degli squilibrati in precario
equilibrio appesi ad una fune, un chiodo e l'aria; dei camminatori fra
terra, acqua e gelo che "se non si fa fatica non è esperienza";
dei coraggiosi che "più ripido è, meglio è" (massima
pendenza!!!) soprattutto se c'è la polvere; di quelli che la cima la
devono conquistare alla vecchia maniera, scoprire se stessi e poi tornare
fra i comuni mortali. No...
Di notte la montagna è
guardarsi intorno e scoprire che si vede lontano, molto lontano; che la
terra è nera e il cielo blu scuro; che le stelle brillano di tanti, molti
colori; che la gente lontana è puntini luminosi di fiaccole, lampadine,
focolari, fanali; che l'erba è verde anche se c'è buio; che la luna
illumina; che l'acqua scorre lo stesso e "ciocca 'n aria da far
paura". Di notte la montagna riposa, la calpesti con più rispetto,
con quel rispetto che non sempre la natura ha. Perchè la natura, in una
montagna, in una cascata, nell'onda contro gli scogli, nel manto di neve
intonsa, nel vento che sa di salmastro, nelle foglie che cadono, nelle api
che ronzano e nei capodogli che soffiano... è il più grande spettacolo
del mondo. |