Me lo hanno raccontato due miei conoscenti, il Pic e l'Yin. Quindi è una storia vera...Il Pic e l'Yin in una caldissima serata domenicale di luglio decidono di andare a fare un giro in bici prendendo l'antica strada detta Zecca perchè attraversa la zona denominata Zecca, perchè ci hanno costruito un carcere di massima sicurezza (ci sta pure Sal Durante, il noto killer, Sal è il diminutivo di Salvatore ma in USA si usa così...) e perchè la strada è piena zeppa di zecche. Durante tutto il tragitto lungo la Zecca nulla accade di insidioso, e si passa il primo GDM detto "del cavalcavia" (perchè i romani ci avevano costruito un cavalcavia che esiste ancora) senza problemi.
Alla fine della Zecca il Pic e l'Yin decidono di attaccare la salita che porta a Riccomonte, paesino sì chiamato perchè ci abitano solo personaggi danarosi in mega ville... e fin dai tempi dei romani!
All'attacco della salita il Pic stacca subito l'Yin e i due si rincontreranno solo alla termine della salita sul Cucuzzolo della Fontana, così detta perchè gli etruschi ci avevano costruito una fontana e i romani quando sono arrivati hanno deciso di bere.
A quel punto era evidente che l'Yin era allo stremo mentre il Pic era fresco come una rosa (di ghisa) ma nessuno voleva rinunciare all'ultima salita, quella verso il famoso ripetitore puntato verso le stelle a diffondere gli sms agli alieni. A quel punto l'Yin viene travolto dalla stanchezza, gronda di sudore, suda grondaie, vede puffi nudi rincorrersi nei prati circostanti, la bici gli ripete "Sei un pippa, sei una pippa... drogati!!!"... diciamo che comunque alla fine della salita l'Yin ci arriva e lì trova il Pic fresco come una petunia (di ghisa) perchè arrivato ormai da mezz'ora... e già si parla di "salto di porta" durante la salita...
Comunque i due sono lì, arrivati finalmente alla meta e con uno strato di mosche appiccicato al sudore che li riveste. Comincia la discesa e qui comincia la vera avventura. Innanzitutto un gregge di pecore comandate da un uomo e un cane li costringe a girare le MTB prima del tempo, senza riuscire ad asciugarsi un minimo sicchè rischiano la polmonite atipica mutata e anche un po' omo ad ogni curva. Nella discesa in massimaPendenda verso la strada della Zecca i due raggiungono velocità folli e non si esclude che abbiano anche viaggiato nel tempo tanto andavano forte. Proprio durante la discesa il dramma: uno strano essere, forse una fenice o una chimera o uno stercoraro o un grifone o un idra o un tafano o un ape si incunea sotto la maglia del Pic pungendolo sotto la zinna sinistra (libidinosa la bestiola...) costringendo il malcapitato in una atroce inchiodata (con paradosso temporale), spogliata e intervento a zinna aperta nel vano tentativo di asportare il pungiglione.
In preda al delirio (il Pic ha chiesto pure a l'Yin una miracolosa pozione di guarigione ma oltre che pisciare sulla zinna... non che l'abbia fatto... oltre a quello dicevo non sapeva come aiutarlo) i due riprendono la discesa e lungo la Zecca si compie il peccato.
Già addocchiato un campo di pannocchie all'andata, il Pic decide di appropriarsi, o forse è meglio dire prendere in prestito illimitato, due pannocchiette da gustarsi poi a casa docilmente. Ad ogni passaggio di macchina però egli fingeva di orinare nel campo (astuto!) e il bello veniva quando fingeva con già una pannocchia in mano...
Comunuque... con una pannocchietta a testa per non creare disparità di zavorra i due si lanciavano in scatti ripetuti lungo la strada della Zecca con rotta verso casa arrivandoci freschi come stufe (di ghisa), il Pic con le sue belle pannocchiette, l'Yin con mezzo chilo di gelato del Cristallo, detto così perchè comprato in una gelateria fatta interamente in alabastro.
Consapevoli di aver percorso una vaccata chilometri per un dilivello di circa MILLE sbrembol (più o meno 300 dei nostri metri), i due si dividevano con uno oscuro messaggio: raccontalo sul Forum...
Questo è ciò che ho raccolto dai due testimoni.
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E adagio
adagio
divenni
Malvagio