Y
solitaria e Ghiacciaio di maggio
Parto
da Reggio alle 7 e 30 e, dopo 2 chilometri, il condizionatore della macchina
sembra volersi accendere da solo. Incredibile, la gente va al mare (o a
lavorare...), ci sono 25 gradi, un sole che scotta, gli alberi in fiore e
io sto andando a sciare!
Mi avete lasciato miseramente solo, ma io non mollo e provo a riprendermi
dopo la recente batosta.
A piedi, in maglietta e con i pantaloni tirati su fino alle ginocchia
arrivo alla fonte del Passone dove inizia la lunga lingua di neve bucata
che riempie il largo canale con il torrente sul fondo. All'inizio ho
rischiato di cadere in un buco di un metro e mezzo. Passare sul lato
opposto del torrente non è stato facile, una bella spinta, occhi chiusi e
"speriamo"!
Per arrivare in cima ho fatto fatica! Mi vergogno un po', ma tra il caldo
e lo squacqueraus bianco e rossastro che mi auto-convincevo di chiamare
neve sono arrivato su in riserva. Al Battisti non si arriva più con gli
sci ai piedi. Un terzo del tragitto è coperto di neve. Me la sono fatta
tutta a piedi.
Alla cabina telefonica chiamo Robbi... sta tornando a Reggio... sono SOLO.
E adesso? Non mi è mai piaciuto andare da solo troppo in giro. Finisce
che mi invento gli amici immaginari per parlare con qualcuno e farmi
coraggio. Oggi erano con me il nano invisibile e la donna bionica da 6
euro comprata dai cinesi che quando corre fa "ta ta ta ta...".
Ma soprattutto sono davvero solo, nel senso che non c'è anima viva da
Civago a Ligonchio, da Febbio a Lucca (vabbè non esageriamo). Comunque i
due compagni invisibili mi convincono a salire almeno sul Cipolla, poi si
vedrà.
L'ipsilon vista dall'alto verso il basso non fa tanta impressione, è
molto peggio vederla da lontano. C'è quell'ingresso di 3-4 metri molto
ripido, ma subito dopo la pendenza diminuisce. Poi con quella neve la
scendono anche i bambini con i beibleid. Allora perché esito così tanto?
Perché il nano e la pupazza bionica se la sono svignata? Perché entro di
lato guardingo? Perché controllo più volte che il cellulare prenda e lo
metto nella tasca davanti del pile a portata di mano? La risposta è che
non c'è nessuno da mandare per primo, nessuno che mi guarda, nessuno da
chiamare.
Vabbè, ormai è fatta, entro! Dritto, poi curvetta e piccola diagonale.
Sembra una cascata. Dovunque mi muova stacco piccole scariche molli dai 5
ai 10 cm di spessore che lentissime strisciano verso il fondo con un rumore
simile ad un acquazzone. Se faccio tre curve dietro fila finisco in mezzo
alla lava bianca che tende a trascinarmi via. E' un'esperienza
interessante. Mi diverto. Dopo le prime esitazioni ho capito che il
pericolo è quasi nullo ed è una goduria sciare su quella neve.
Già finito. Tutta qui l'ipsilon!? Si.
E adesso ghiacciaio! Volevo fare il canalino
Est che con Matteo mi era piaciuto un sacco a inizio novembre, ma non
lo riconosco e devo tornare indietro 2 volte per localizzarlo.
Irriconoscibile! Me lo ricordavo stretto, fondo, ripido, difficile e con
rocce ai lati. Ora è larghissimo, piattissimo, facilissimo, uniforme e
senza traccia di rocce. Sembra una pista. E' tutto sommerso da metri di
neve. Un po' deluso lo scendo su neve goduriosa, poi taglio a destra e mi
collego col labirinto di canali che dall'angelo si ricongiungono al
sentiero del Passone. Sono scottato e molto stanco.
Fine della storia.
La
discussione sul forum...
Y di eleganza (2
maggio 2004) Qualche
tempo prima qualcuno, per suggellare una splendida stagione da ricordare
per qualità e abbondanza, ha pensato bene di onorare il famoso canale
dell'Y con un'eleganza riservata alle gradi occasioni. Pantaloni, camicia
e cravatta per una sfilata di modelli del Crinale da far svenire tutte le
bionde marmotte della zona. Roberto e Cristian ci vanno a nozze con i
canali e pronunciano il fatidico si: "prometto di sciarti e
onorarti per il resto della stagione e per tutte le stagioni a venire, finché
caldo non ci separi e neve non si sciolga". La
discussione sul forum...
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