Il
crinale è salito fino ai 4559 metri della Capanna margherita, il piu alto
rifugio d’Europa, grande soddisfazione!
La partenza è, come da tradizione, la mattina molto presto da Reggio
Emilia City, destinazione Gressoney. Durante il viaggio si parla di quello
che ci aspetta, con un pizzico di timore si guardano le montagne
avvicinarsi e il sentimento predominante è la voglia, la fretta, di
mettersi gli sci e iniziare questa avventura. E l'avventura inizia! A
Staffal si prende l'ovovia fino al Passo dei Salati, poi, fuori dalle
piste, verso il mitico rifugio Guglielmina. L'esordio è con un Vallone d'Olen
immenso e faticosissimo per la neve molla e gli zaini pesantissimi. La
funivia ci ha quindi portato a Punta Indren. Da qui è il regno dell'alta
quota. Partiti alle 13, alle 15 eravamo gia al Gnifetti spaparanzati al
sole dei 3600 metri. La cena in rifugio è stata da delirio non so se era
per la quota, per l’isolamento del posto o per i gas che emanavano i fornelletti,
ma abbiamo riso come 4 idioti fino alle 21 quando siamo andati a letto.
Fuori intanto imperversava una bufera di vento con raffiche da anemometro
fino a 110 km/h che scendevano direttamente dal Lyiskamm. Le raffiche
davano particolarmente fastidio in bagno, il famoso bagno del Gnifetti…
Sicurissimi che il vento fosse calato ci accorgiamo questa mattina che è
ancora forte e non abbiamo tanta spinta a partire verso il colle del Lys,
ma quasi automaticamente ci mettiamo in traccia e in due ore siamo gia al
colle, sotto folate freddissime! Imbaccuccati come eschimesi saliamo fino
al colle Gnifetti con le pelli e sotto la capanna mettiamo i ramponi per
affrontare l’ultima salita.
Alle
12 siamo in vetta, o meglio, dentro il locale invernale della Margherita perché,
tra la quota e il vento, stare fuori è veramente difficile!
Impressionante il rumore del vento da dentro il bivacco, il tempo di
mangiare e bere qualcosa (quello che non è ancora ghiacciato dentro lo
zaino...) e rimettiamo il naso fuori, il vento sembra aumentare. In
discesa superiamo il pendio sotto il rifugio con folate di vento gelido
che ci sbattono letteralmente a terra, dobbiamo ancorarci al pendio con la
picca e avanziamo tra una folata e l’altra. Inforcati gli sci ritorniamo
al colle del Lys con uno strappetto dove rimettiamo le pelli, qui gli
animi si affievoliscono, le facce forse risentono un po' della quota e del
vento gelido, imploro in ginocchio di fare qualche filmato perché nessuno
dei cameraman ha voglia di farlo, vedo solo fatica negli sguardi e
desiderio di una sdraio a Riccione!
La fatica si amplifica al rifugio Gnifetti quando carichiamo per bene gli
zaini forza ragazzi!
Scendiamo fino Staffal attraverso il percorso del Mezzalama con canale
dell’Aquila compreso, che risente ancora dei passaggi dei raiders
incalliti di Alagna. Ci godiamo l’ultimo lusso: scendiamo le piste di Gressoney
chiuse su ottimo firn primaverile a arriviamo alla macchina dopo 3000
metri e dico TREMILA metri di discesa incontrando tutti i tipi di neve,
dalla crosta, al duro, alla powder sotto la punta Parrot, incredibile!
Immancabile weiss all’edelweiss di Saint-Jean e via a Reggio.
Siete stati grandi ragazzi, un premio speciale comunque va a Beddo che
come primo 4000 della carriera si è messo in saccoccia la punta Gnifetti,
in condizioni piu invernali che primaverili, affrontando per altro la
salita in scioltezza!
P.S. la radio ufficiale del crinale d’ora in poi sarà DR. DANCE...!
La
discussione sul forum...
|