L'adesione
di nomi storici, nuovi talenti e outsider dell'ultimo minuto ha portato al
Primo Trofeo Crinale, svoltosi sulle nevi di Febbio 2000, un
interesse ed un livello agonistico inaspettato. In origine era la gara dei
roulottisti, una competizione nata per saldare e confrontare ulteriormente
la passione di chi univa lo spirito del campeggio al fascino della
montagna e della neve. In seguito divenne la gara sociale dello Sci Club
Febbio. In comune vi era la voglia di ritrovarsi, di misurarsi e di
divertirsi in compagnia. Non era importante la tecnica o il risultato; se
da un lato l'organizzazione era impeccabile ed offriva un tracciato
competitivo, premi e coppe, dall'altro l'emozione e il divertimento di
misurarsi in ciò che univa gli stessi piaceri prendeva sempre il
sopravvento. Il Trofeo Crinale è nato su quelle stesse basi. Da una parte
un tracciato adatto, un cronometraggio elettronico e attrezzatura di prima
qualità; dall'altro la voglia di rimettere le punte degli sci fra i pali
snodati del gigante, la più elegante delle discipline alpine. Solo per
passione e divertimento.
Al via c'erano i nuovi
talenti che le difficili piste di Febbio 2000 hanno saputo creare. Ragazzi
che hanno imparato ad affrontare i pali senza timore, ragazzi che,
soprattutto, hanno realizzato il desiderio di riunire tutti in una
manifestazione sentita. Al via c'erano pure i nomi che hanno reso grandi
le gare di cui si parlava prima, nomi che hanno trofei e medaglie in
ricche bacheche. Sono i primi che gareggiano per il risultato finale. Ma
saranno i secondi a regalare quel folclore e quella allegria che
contraddistingue (e dovrà contraddistinguere) il Trofeo Crinale.
Ad aprire le danze è uno
dei talenti naturali dei gemelli Ferrari, Matteo. Il suo 49" 83 è la
pietra di paragone alla quale si dovranno rapportare gli aspiranti
vincitori. Con il numero due parte uno degli sponsor della manifestazione:
Lorenzo Borghi. Il suo 57" 72 non impensierirà i favoriti. Davide
Manzini, pettorale numero 3, è uno di questi e con 48" 26 mette una
seria ipoteca sulla vittoria finale. Luca Bedeschi con 49" 42
probabilmente prenota un podio ed è comunque soddisfatto. La discesa di
Andrea Toschi, il rivale storico di Manzini, l'atleta che più trarrebbe
gioia nel superarlo è seguita con attenzione. Due scuole a confronto, due
uomini, due amicizie. Il tempo è 48" 46, per 2 decimi di secondo
Toschi è dietro. E' ancora presto per esultare, troppi sono i talenti che
devono ancora prendere il via. Alberto Ferrari è uno di questi, si
attende la discesa con trepidazione, ma un velo di sorpresa e delusione
scende sulla platea. Il cronometro segna 49" 96, è dietro anche al
fratello... Uno dopo l'altro scorrono i nomi e i secondi. Nonostante tempi
abbastanza lontani dai primi i "nuovi arrivati" Alberto di
Lorenzo (comunque molto buono il suo 52"28 che gli vale il 7° posto)
e Cristian Artioli non passano inosservati e vengono accolti calorosamente
da tutta la squadra. Nessuno riuscirà a migliorare quel 48" 26 che
vale la vittoria. Ma la gara non è tutta qui. Tre categorie per età
hanno permesso che l'attenzione restasse alta anche alle successive
discese. L'ultimo iscritto, Fulvio Spallanzani, per soli 3 decimi nega la
gioia del podio nella categoria Veterani al favorito Beppe Stauder, atleta
dall'indiscusso valore tecnico. La categoria è stata dominata da Renzo
Galassi che con 53" 37 lascerà a quasi un secondo Marco
Algeri.
Nella categoria Pionieri esulta con una discesa perfetta (55" 74)
Carlo Luppi, sceso per ultimo nonostante il pettorale n°23. A quasi due
secondi Aristide Campioli mentre sale sul podio l'eterno piazzato Emo Boni
con un tempo superiore al minuto.
Le sfide in famiglia Boni,
Manzini e Vivi vedono i figli prevalere sui genitori.
Da segnalare la splendida
prestazione di Angelo Zambonini che a 12 anni, con un tempo di 55" 12
si piazza 10° assoluto dimostrando di essere un talento da coltivare e al
quale lo staff del Crinale augura un futuro di soddisfazioni.
Tutto qui? Ci
mancherebbe. Lo spettacolo offerto dalle pirotecniche premiazioni è solo
un arrivederci alla prossima edizione alla quale non mancherà la gioia e
la leggerezza che contraddistinguono queste competizioni. |