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...un Gigante
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Molte
volte l'aver vissuto un cambiamento o aver avuto davanti agli occhi la
stessa scena o la stessa persona per tanto tempo non ci permette di
osservare quanti cambiamenti siano avvenuti. Succede per i parenti e per
gli amici, succede per i luoghi. E' successo a Febbio. In memoria ho
ancora il ricordo dei giorni in cui quella casa o quella pista non
esistevano, ma confrontare ora, dopo alcuni anni di stabilità, crea un
effetto molto suggestivo. La cartolina qui a lato, oltre ad essere
particolarmente affascinante (cliccala), ci permette un colpo d'occhio
globale del Gigante e di osservare i cambiamenti subiti dalla stazione e
dalla montagna nel tempo.
Iniziando un viaggio a ritroso e guardandosi intorno spuntano fuori boschi
e montagne innevate dove oggi troviamo palazzi e strade infangate. Nella Foto
3 oltre al pistola vestito di rosso, balza subito all'occhio sia la
coda al Baby (ah, bei tempi) che un solo edificio sullo sfondo, al tempo
chiamato semplicemente "Il Condominio"... non c'era possibilità
di confondersi.
Nella Foto 9 spicca in tutto il suo splendore il vecchio Rescadore,
di due piani solamente, con le camere a piano terra a fianco della cucina
dalle quale, mediante uno storico montacarichi, le pietanze raggiungevano
il ristorante. Dove oggi c'è l'entrata c'era il self service.
Nella Foto 1, punto di vista ricorrente, si possono notare i primi
seggiolini della Rescadore con le stecche in legno. Alla prima scadenza
vennero sostituite con gli attuali rossi e neri e la gomma paracolpi.
Nella Foto 5, andiamo ancora più indietro (1975) ad osservare un
sublime salto nel campetto di un giovanissimo Poeta.... ma soprattutto
sullo sfondo, la vecchia struttura del Baby, piuttosto pacchiana e
antiecologica.
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Le foto...
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Foto 1
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Foto 2
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Foto 3
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Foto 4
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Foto 5
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Foto 6
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Foto 7
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Foto 8 |
Foto 9
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Foto 10
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Foto 11
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Una fiaba
in bianco e nero...
Apriamo un vecchio cassetto, rovesciamo il
contenuto impolverato e osserviamo attentamente. Oltre 30 anni fa,
il Gigante già mormorava. In queste foto dal sapore antico
possiamo assistere ad uno spettacolo suggestivo. I Quadri 1 e 3,
nel loro ostentare stili ormai dimenticati, ci riportano ad una
Febbio essenziale, umana, dove esce in tutto il suo silenzio la
natura immacolata e incantata da una coltre finissima. Nasce un
desiderio guardando queste immagini, il desiderio irrealizzabile
di entrarvi dentro, ritornare a quel panorama, a quell'ambiente
che vira i nostri ricordi al bianco e nero, ombre dai contorni
netti stagliate in panorama quieto, rigido ma accogliente. Nel Quadro
3 e nel Quadro 6 possiamo osservare scorci di pista e
impianti, così obsoleti oggi, macchine gracchianti, balene
arenate, qui riportati alla vita e caricati di storia e
importanza. Una Rescadore lenta e imbronciata oggi è l'appiglio
dei nostri stessi ricordi, di incontri sopra la pista, saluti
sfuggiti appesi ad un filo. Abbiamo lasciato morire questi piccoli
grandi agganci dove abbiamo costruito le nostre memorie, abbiamo
lasciato affievolire la gloria delle attrazioni di un vecchio
circo bianco. Lo specchio di foto sottostanti che chiude questo
viaggio nel mondo-che-era sono tra le più suggestive del lotto.
Per il loro impatto emotivo, il loro equilibrio fra frastuono e
silenzio, bianco e nero, azione e riposo, sono l'ideale per
voltare pagina e rimanere impresse nella retina ancora un attimo,
prima di guardare fuori dalla finestra, su verso il cielo, alla
ricerca di un timido cristallo che annuncia la bufera...
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I
quadri...
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Quadro1
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Quadro 2
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Quadro 3
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Quadro 4
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Quadro 5
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Quadro 6
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Quadro 7
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Quadro 8
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Quadro 9
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I
commenti sul Forum...
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